Descrizione | al fine di: 1) disporre di uno strumento interforze, internazionale, interoperabile che sia efficace, efficiente ed economico; 2) perseguire la realizzazione di uno strumento militare integrato e moderno in grado di acquisire, sviluppare e sostenere nel tempo le capacità più idonee per: - capire le cause della moderna conflittualità e le esigenze derivanti dalla evoluzione degli scenari internazionali; - prevenire l'insorgere ed il consolidamento di situazioni di rischio o di minaccia per il Paese; - intervenire tempestivamente, precisamente ed efficacemente per la gestione delle situazioni di crisi e per l'eliminazione di eventuali minacce dirette; 3) impiegare lo strumento militare prioritariamente nella regione euro-mediterranea al fine di tutelare, nell'immediato, le nostre esigenze di sicurezza e per costruire, nel tempo, una più stabile cornice internazionale; 4) in ambito euro-atlantico partecipare attivamente a consolidati meccanismi di prevenzione, deterrenza e difesa collettiva (Alleanza Atlantica e Unione Europea) quale migliore garanzia di un'adeguata condizione di sicurezza; 5) cooperare, in considerazione della dimensione globale della sicurezza e nello spirito della Costituzione, a iniziative decise dalle Organizzazioni Internazionali per la gestione di crisi anche in aree diverse da quelle considerate prioritarie; 6) basare la strategia nazionale sui seguenti elementi: - condivisione della sicurezza e della difesa con i partner europei e gli alleati della NATO; - partecipazione attiva del Paese al processo di costruzione di un ordine internazionale stabile, sicuro e rispettoso della legalità; - molteplicità dei domini di intervento, affiancando laddove possibile la cooperazione e lo sviluppo alle operazioni militari; 7) disporre di Forze armate che sempre più pensino e agiscano come uno strumento unitario; 8) rivedere la struttura della formazione in modo che sia omogenea, senza duplicazioni e caratterizzata da una direzione unitaria che consenta di guidarne lo sviluppo e la gestione. In particolare basare il rinnovamento del sistema formativo sui seguenti principi: a. formazione continua: il personale militare e civile della Difesa dovrà avere regolari momenti di formazione/aggiornamento adeguati al percorso specifico di ogni professionalità; b. massima sinergia organizzativa: il sistema formativo dovrà essere ripensato prevedendo una forte integrazione organizzativa di tutte quelle attività comuni alle Forze armate e al personale civile, lasciando alle strutture di Forza armata l'esclusiva responsabilità di finalizzare la formazione del personale alle esigenze derivanti dall'ambiente operativo nel quale principalmente operano; c. armonizzazione e internazionalizzazione dei percorsi formativi: l'obiettivo di sviluppare Forze armate e personale civile della Difesa che abbiano un elevato livello d'integrazione e che siano perfettamente inseribili in dispositivi multinazionali, richiede che i percorsi formativi siano non solo armonizzati a livello nazionale, ma anche in grado di rispondere a precisi standard internazionali. 9) in campo addestrativo ricercare costantemente il raggiungimento degli standard addestrativi minimi concordati in ambito NATO ed europeo; 10) basare il futuro modello addestrativo sulle seguenti caratteristiche: - realismo ed intensità addestrativa; - strutturazione interforze dell'addestramento; - multinazionalizzazione; - valutazione dell'addestramento; 11) in esito agli approfondimenti che saranno contenuti nella Revisione Strategica della Difesa, avviare le predisposizioni per la costituzione di una nuova struttura della Riserva volontaria prontamente impiegabile e efficace ovvero composta da una forza addestrata di ufficiali, sottufficiali e truppa per esigenze contingenti militari e di risposta ad emergenze civili. |
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